Donne arrabbiate, ansiose e sempre deluse dal partner? Forse non è lui il problema.
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2025-10-14

Benessere

Donne arrabbiate, ansiose e sempre deluse dal partner? Forse non è lui il problema.

💥 Non è lui il problema. È che ti sei persa per strada

Svegliarti già col muso, irritarti per la tazzina nel lavandino, soffrire perché lui “non ti capisce più come una volta”.

Quel pensiero costante che ti ronza in testa tutto il giorno, che passa da “sono stufa” a “forse sono io”.

E tu, in mezzo, come in un centrifugato di emozioni, con il cervello che gira a mille e il cuore che batte come un tamburo tribale.

Sai perfettamente cosa ti manca. Cosa lui non fa. Cosa vorresti ma non hai. E ti arrabbi. Dio, se ti arrabbi, mentre la tua sicurezza personale di donna si rosicchia piano piano.

🔥 La rabbia non è per lui. È per te (e per tutte le volte che ti sei ignorata)

Quando sbotti perché lui guarda la partita invece di guardarti negli occhi, quella rabbia non è solo contro di lui.

È contro tutte le volte che ti sei messa in fondo alla lista, dietro i figli, la casa, la lavatrice e pure il cane.

Hai rinunciato a corsi, hobby, sogni, amicizie, per “mantenere l’equilibrio”.

Peccato che l’unico equilibrio rimasto sia quello precario di una funambola sul filo del malessere.

E lui, povero santo (sono chiaramente ironica!), non capisce.

Perché per lui, se non c’è sangue, va tutto bene.

Lui non ce la fa proprio — detta male e con affetto — a percepire le micro-scosse sismiche che tu avverti a chilometri di distanza.

Tu tremi dentro, lui ti guarda e chiede:

“Che c’è? Ti sei arrabbiata per la pasta?”

No, amore. Non è la pasta.

È la vita che ti sta chiedendo di tornare a te.

Non è un “problema di coppia”. È una chiamata personale.

Non è una questione di colpe o di “poverino lui”.

Hai scelto un compagno, una famiglia, una routine. E ora quella routine forse ti sta un pò stretta stretta. Le cose oggi sono cambiate, le esigenze, la routine stessa, e tu però forse ti sei fermata alla te di allora.

Lui continua alimenta le sue passioni — tennis, birra, calcetto, il fantacalcio e chissà cos’altro si inventerà questo inverno — e tu ti ritrovi a fare i conti con te stessa e i tuoi timori.

Con quella voce che ti sussurra: “È tutto qui?”

E no, non è tutto qui. Ma per scoprirlo devi smettere di guardare cosa fa e cosa non fa lui e cominciare a guardare cosa hai smesso di fare tu. Non si tratta di giustificarlo o di dargli degli alibi, perchè quando fa una cosa che va contro i tuoi valori, Dio benedica la tua rabbia ben comunicata e assestata come la migliore cecchina in circolazione: gentile, calma, incisiva ma rivolta verso la vostra crescita e non verso l’indottrinamento assoluto (né suo, né tantomeno tuo!). 

Si tratta piuttosto di rivolgere lo sguardo verso di te!

🌹 La verità scomoda: più ti dimentichi, più ti arrabbi con lui

Hai mai notato che più ti trascuri, più lui ti sembra insopportabile?

Ogni sua parola ti irrita, ogni suo silenzio ti ferisce.

Non è che lui sia peggiorato (anche se magari con l’età ce la sta mettendo tutta a mostrare il suo lato, come dire, brutale?!).

È che tu sei svuotata.

E quando dentro c’è vuoto, ogni difetto dell’altro diventa un terremoto.

L’ansia cresce, la rabbia esplode, e ti convinci che se solo lui cambiasse, tu staresti meglio.

Ma no.

Non ti serve un uomo diverso. Ti serve una te nutrita.

💫 Ciò che rende piena una donna è avere un progetto

Le mie clienti e le mia amiche ora staranno sorridendo…per tutte le volte che ho ripetuto questa frase. Ma credimi, funziona davvero!

Non importa se grande o piccolo, reale o simbolico: un progetto è vita che si rimette in moto.

È energia che torna a scorrere. È identità che si ricostruisce pezzo dopo pezzo.

E sì, sento già la voce che dice:

“Eh, ma non ho tempo.”

“Eh, ma da sola...”

“Eh, ma tanto ormai...”

Sai che c’è? È proprio lì che inizia il lavoro vero: nel momento in cui smetti di credere ai tuoi alibi.

Comincia con qualcosa che ti nutra davvero:

un corso di fotografia (per guardare il mondo con occhi nuovi),

un laboratorio di ceramica (per sporcarti le mani invece della mente),

un gruppo di trekking o camminata (per ricordarti che hai gambe, non solo pensieri),

un progetto online, un blog, un corso di canto, teatro, scrittura...

qualsiasi cosa ti faccia ridere da sola o svegliare la mattina con il desiderio di correre a farlo.

💃 La forza delle donne sono le altre donne

E poi crea rete.

Cerca donne che non parlino solo di figli, mariti e mutui, ma di idee, di sogni, di visioni.

Donne che ti ispirano, che ti accendono, che ti dicono: “Vai, cavolo, fallo!” invece di “Ma sei sicura?”

Quella energia femminile condivisa è benzina pura per l’anima.

È lì che la stanchezza diventa luce, la paura diventa coraggio, e la solitudine diventa appartenenza.

Non è tempo sprecato. È tempo che ti restituisce.

🌻 Auto-determinarsi non è egoismo. È igiene dell’anima.

Tu non sei nata per essere il collante di tutto.

Se resti ferma a tenere insieme tutti, ti spezzi.

Auto-determinarsi vuol dire scegliere ogni giorno qualcosa che ti fa stare bene — anche se non serve a niente, anche se non lo capisce nessuno.

Quando torni a te, l’ansia si scioglie.

Quando torni a ridere, la rabbia evapora.

E lui, miracolosamente, ti guarda e dice:

“Sei diversa ultimamente… che hai fatto?”

E tu sorridi:

“Mi sono ricordata chi sono.”

Una donna che crea, non elemosina amore.

Lo genera.

E da lì, la vita intera cambia ritmo.

🧭 Coaching: non per cambiare lui, ma per svegliare te

Il coaching non è un corso accelerato per far rinsavire mariti distratti. Diffida dei percorsi “riconquista il tuo partner facendo così e colà” ma crea un tuo viaggio personale per ricordare chi sei quando smetti di accontentarti.

Il coaching non è una coccola dolce o uno strumento machiavellico. Serve a smontare gli alibi, a far riemergere la curiosità, la passione, la creatività che avevi sepolto sotto tonnellate di “dovrei” e a tirare fuori la Donna.

Perché una donna che si rimette al centro, non urla più per farsi sentire.

Brilla. E quando brilla, anche il mondo intorno inizia a muoversi diversamente.

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